Spaccapietra il rimedio per i sassolini nei reni e non solo

La Spaccapietra, nota anche come “erba ruggine” o “erba spaccapietra”, perché si trova spesso tra le pietre delle rupi che frantuma lentamente, appartiene alla famiglia delle Aspleniaceae; il suo nome scientifico è Ceterach officinarum.
E’ un’erba selvatica, o meglio una piccola felce, raggiunge i 15/20 cm di altezza, con foglie disposte a rosetta dalla forma lineare e lanceolata. Nella parte inferiore, le foglie contengono gli sporangi detti sori, somiglianti per forma e dimensione a lenticchie, che a maturità assumono un colore marrone/rossastro, da qui il nome volgare di Erba ruggine.
È un’erba conosciuta e utilizza da secoli per sciogliere i calcoli renali.
Proprietà della Spaccapietra
Come abbiamo già detto, è conosciuta per sciogliere i calcoli renali, elimina infatti tutte le ostruzioni che possono formarsi nel tratto urinario, distruggendo completamente i calcoli. Non solo: ha anche proprietà anti-infiammatorie, antidolorifiche, depurative e protettive.
È utile anche in caso di febbre, per controllare la pressione arteriosa e per aiutare il lavoro del fegato, come blando lassativo, oltre che per contrastare batteri e vermi intestinali.
Nella medicina tradizionale cinese viene consigliata come epatoprotettivo per chi soffre o ha sofferto di epatite B e cirrosi.
È associata in fitoterapia ad altre piante officinali per curare innumerevoli patologie.
Possiamo quindi definire l’erba spaccapietra utile per:
• Ridurre le infiammazioni e gli spasmi;
• Calmare i dolori;
• Ridurre la febbre (sconsigliato però nei bambini con meno di 5 anni);
• Regolarizzare l’intestino;
• Proteggere e depurare il fegato;
• Eliminare virus, batteri e vermi intestinali;
• Aumentare la minzione (è un potente diuretico);
• Ridurre la pressione arteriosa;
• Regolare i livelli di zucchero e di colesterolo nel sangue;
• Migliorare la digestione.
Assunzione
Si assume l’intera pianta, poiché sia il gambo, che i fiori, le radici e i frutti hanno proprietà medicinali.
In commercio si trovano le compresse da assumere con abbondante acqua; le gocce, il cui dosaggio varia a seconda della concentrazione del principio attivo, oppure l’erba sfusa.
In presenza di calcoli renali è sempre consigliata l’assunzione di infuso di Spaccapietra per tre volte al giorno prima dei pasti, per sei giorni consecutivi. La proporzione è di un bicchiere di acqua ogni cucchiaino d’erba. Va filtrata e consumata fredda.
Si può assumere anche come prevenzione per evitare il formarsi della calcolosi renale e vescicale.
In caso di colesterolo alto, basta preparare un decotto di foglie di spaccapietra e consumarlo 2 volte al giorno, mentre la radice cotta è indicata per chi soffre di coliche e patologie del fegato. In caso di epatite è possibile preparare un infuso mettendo 20 radici in 2 litri di acqua, lasciare raffreddare e poi berne 1 bicchiere al giorno. Bisogna specificare che non è un rimedio miracoloso contro questa malattia ma può aiutare a sostenere l’organismo.
La Spaccapietra è un’erba dal sapore amaro, si può dolcificare con dello zucchero di canna o del miele.
Controindicazioni
L’erba spaccapietra non presenta particolari controindicazione se viene assunta rispettando le dosi raccomandate sulla confezione, come ogni rimedio naturale può dare ipersensibilità personale se si è allergici o intolleranti ai suoi principi attivi.
È meglio evitarne l’uso in gravidanza o allattamento.
Si consiglia sempre in presenza di patologie o assunzione di farmaci di rivolgersi al proprio medico curante prima di assumere dei rimedi, seppure naturali.

Autrice: Silvia Terracciano

Write a comment